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Generazione 2030: da Torino arriva un appello alla sostenibilità, i muri della città comunicano l’Agenda 2030

Innescati dai “Fridays for future” di Greta Thunberg che dall’agosto del 2018 protesta sotto i palazzi del potere per denunciare l’inazione politica sui cambiamenti climatici, milioni di giovani in ogni parte del globo negli scorsi mesi si sono mobilitati per far sentire la propria voce. Manifestazioni sane e pacifiche, che rilanciano con forza l’idea di un mondo sostenibile e attivo sul versante climatico.

È su questa scia che s’inserisce l’evento nazionale del Festival dello Sviluppo Sostenibile del 4 giugno, tenuto presso la Nuvola Lavazza di Torino, dal titolo “Generazione 2030”. Organizzato dal Comitato scientifico sul Goal 4 (Istruzione di qualità) dell’ASviS in collaborazione con Lavazza, e con il patrocinio del Comune di Torino e della Commissione nazionale italiana per l’Unesco, l’iniziativa ha messo a confronto diversi stakeholder per avviare una riflessione condivisa sulle modalità con cui raccogliere la domanda di cambiamento. 

Il dibattito, moderato dal giornalista Antonio Cianciullo, si è svolto in una Torino che nei giorni del Festival ha illuminato la Mole Antonelliana ogni sera con i colori dell’Agenda 2030.

È toccato proprio al Comune aprire i lavori di giornata, rappresentato dal presidente per la Commissione Ambiente Federico Mensio. Dopo aver sottolineato l’importanza del movimento giovanile di lotta globale, Mensio ha parlato dell’inquinamento atmosferico e di alcune soluzioni che l’amministrazione sta mettendo in campo: “lo smog uccide migliaia di persone ogni anno in tutta Italia, soprattutto nella pianura Padana. Per questo motivo stiamo cercando di eliminare le fonti dell’inquinamento alla radice. Come nel settore dei trasporti, puntiamo sulla mobilità sostenibile intensificando la rete pubblica. Tanto per avere un’idea l’uso di un autobus toglie circa 100 auto dalle strade e se è elettrico ancora meglio, così abbattiamo ancor di più le emissioni CO2”.

Lorenzo Fioramonti, viceministro all’Istruzione, si è poi interrogato sul tipo di educazione che stiamo impartendo alle nuove generazioni, “stiamo fornendo le conoscenze adeguate per ritornare ad avere un approccio diverso con gli ecosistemi? Non dobbiamo dare troppe cose per scontate”, ricordando la lettera che ha inviato ai Rettori italiani per far sì che negli Atenei siano sempre più presenti i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Dello stesso avviso il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini che prima ha sottolineato i passi avanti della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), cresciuta tanto negli ultimi anni, “sono 68 le università su un totale di 80 che si impegnano per cambiare la mappa cognitiva dei corsi: non si può uscire dall’università senza sapere cosa sono i 17 SDGs”, e poi ha fatto conoscere al pubblico in sala i dati emersi da un sondaggio condotto dalla società Eumetra: “Il 75% degli italiani ritiene che l’Agenda2030 sia un tema prioritario. Ma il 25% che ancora non lo pensa è una quota davvero elevata, abbiamo dunque una strada in salita da intraprendere”. Inoltre, sempre secondo il sondaggio, per i ragazzi è il cambiamento climatico la principale urgenza da affrontare, una sfida che però “non può essere combattuta da sola, non c’è solo l’ambiente, serve un cambiamento radicale, la questione è anche economica, sociale e di governance. La vera sfida è mettere insieme un nuovo modo di pensare”.

Francesca Lavazza, board member del Gruppo Lavazza, ha invece spiegato il significato che l’azienda attribuisce al “Goal Zero”. “Siamo attenti nel portare progetti e numeri in ottica 2030, un appuntamento nel futuro che crea grosse responsabilità e che non vogliamo mancare. Abbiamo moltiplicato le iniziative a sostegno dell’Agenda 2030, per noi di fondamentale importanza è il Goal Zero: comunicare in senso più ampio e con nuovi linguaggi lo sviluppo sostenibile”.

Un chiaro riferimento al progetto “ToWARD 2030: What Are you Doing?”, l’iniziativa costruita da Lavazza per rendere protagonisti gli SDGs in maniera alternativa attraverso cui 17 artisti di strada hanno dato sfogo alla propria immaginazione rappresentando sui muri della città di Torino gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Di questo, ne ha parlato proprio uno dei protagonisti, Ernest “Zach” Zacharevic, presente all’evento.

La giornata è poi proseguita con un panel di discussione tra gli ambasciatori della “Generazione 2030”: Andrea Borello e Luca Sardo del Movimento studentesco internazionale “Fridays for Future”, Mohamed Aly e Federico Fais rappresentanti di SottoSopra – Movimento giovani per Save the Children e Michela Contarin, presidente eletta Aiesec Italia.

Infine, prima della sessione pomeridiana che ha ospitato lo “Youth Speak Forum” 2019 organizzato da Aiesec, Stefano Mancuso, tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, si è reso protagonista di una esposizione divulgativa scientifica.

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di Ivan Manzo