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I risultati del Cash Mob etico di Coop e NeXt: oltre il 50% dei consumatori è disposto a spendere di più per prodotti sostenibili

Circa 10mila persone raggiunte nei 37 punti vendita Coop coinvolti (a Treviglio, Brescia, Milano, Busto Arsizio, Parabiago, Roma, Grosseto, Livorno, Carrara, Viareggio, Beinasco, Collegno, Novara, Alessandria, Torino, Montevarchi, Siena, Firenze, Carasco, Genova, Albenga, Ventimiglia), da nord a sud Italia, e più di duemila questionari compilati.

Sono i numeri emersi dalla seconda edizione del “Cash Mob etico” di Coop Italia, la più grande catena italiana nel mercato della distribuzione di prodotti di largo consumo che presta particolare attenzione alla responsabilità sociale d’impresa, e Next - Nuova Economia per Tutti, associazione impegnata nella promozione di tematiche sociali, attente al benessere collettivo, in collaborazione con ASviS.

L’iniziativa dal titolo “Voto col Portafoglio”, che si è tenuta lo scorso 17 e 18 maggio, ha avuto il merito di informare i consumatori sulle attività virtuose compiute dalle aziende, orientando così la spesa delle famiglie che si recavano al supermercato in quei due giorni. I dati sono stati presentati a Roma il 12 giugno durante un evento tenuto alla Città dell'Altra Economia.

“Il Cash Mob etico si conferma uno strumento in grado di semplificare le informazioni sulla sostenibilità delle aziende e delle loro filiere e al tempo stesso di adattare gli Obiettivi dell’Agenda 2030 a strategie e comportamenti concreti. I risultati dimostrano l’effetto di sostituzione che i consumatori attuano nei confronti di prodotti responsabili, solo a fronte di una comunicazione su quegli aspetti e di una rete collaborativa tra i soggetti del territorio e la Gdo (grande distribuzione organizzata)”, ha dichiarato Leonardo Becchetti, co-fondatore di NeXt.

Le analisi condotte tramite i questionari somministrati ai consumatori mostrano come l’iniziativa del Cash Mob etico sia stata in grado di far aumentare le vendite dei prodotti che rispondono ai requisiti di sostenibilità ambientale, economica e sociale: + 17,6% rispetto allo stesso giorno della settimana successiva. La decisione ha generato un “effetto sostituzione”: i prodotti sono stati preferiti a quelli meno virtuosi, non sono stati semplicemente acquistati “in aggiunta di”. Un dato che fa pensare che, una volta diventato maggiormente consapevole, il consumatore preferirà definitivamente le aziende più virtuose.

Inoltre, il sondaggio evidenzia una propensione a pagare un prezzo maggiore a fronte di un incremento di qualità del prodotto: lo dichiara il 54,4% del campione con punte che sfiorano il 60% (59,1%) quando al prodotto si associa la tutela dei diritti umani dei dipendenti; il dato arriva al 57,5% se si utilizzano solo materie prime italiane e al 55,9% se è un’impresa radicata sul territorio. Le motivazioni “prodotto rispettoso dell’ambiente”, “con materie certificate”, “con informazioni chiare e numerose”, “in grado di indicare tutti i passaggi della filiera”, vengono comunque elencate tra i casi in cui si è disposti a pagare di più da almeno il 50% degli intervistati.

All’evento ha preso parte anche il portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini: “i risultati del Cash Mob confermano che gli italiani sono sempre più orientati ad essere consumatori responsabili e chiedono ai produttori di fare altrettanto, offrendo beni che siano prodotti in modo sostenibile. Le rilevazioni condotte sulla popolazione italiana mostrano chiaramente che i consumatori ritengono più serie le aziende che perseguono gli Obiettivi dell’Agenda 2030, attitudine confermata dall’esperienza di Coop e NeXt. In particolare, secondo una recente indagine di Eumetra, il 72% delle persone intervistate ritiene che le imprese dovrebbero occuparsi seriamente di sostenibilità e il 67% ritiene giusto che le imprese, soprattutto le grandi, tengano conto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile anche se ciò dovesse significare un aumento dei prezzi dei prodotti. Un orientamento che denota una crescita di sensibilità che le imprese non possono più ignorare”. Giovannini ha poi espresso l’idea di istituire una giornata dedicata proprio al consumo responsabile, “sulla scia di Greta Thunberg, perché non inventiamo i saturdays for future? Dove le buone pratiche del Voto col Portafoglio vengono messe in atto dalla popolazione, dato che il sabato è proprio il giorno in cui molte famiglie si recano al supermercato”.

Infine, la rendicontazione del Cash Mob etico è stata anche l’occasione per presentare i risultati raggiunti da Coop sugli Obiettivi dell’Agenda 2030. “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nelle giornate di mobilitazione del Cash Mob etico perché lo riteniamo un atto concreto per il quale vorrei ringraziare le cooperative di consumatori che hanno dato la loro disponibilità a organizzarlo. Sotto questo aspetto Coop può davvero essere un esempio di equilibrio del mercato e grazie alla sua forza d’urto può generare effetti positivi. Non a caso estendendo il Cash Mob etico rispetto alla precedente edizione abbiamo rafforzato il nostro impegno organizzando con il coinvolgimento delle cooperative questa occasione di informazione e di incoraggiamento all’acquisto di prodotti sostenibili, partendo dal presupposto che la scelta in punto vendita può fare la differenza”, ha dichiarato Albino Russo, direttore Ancc-Coop (l’Associazione che riunisce le Cooperative di Consumatori).

Guarda:

il comunicato stampa

i grafici del questionario qualitativo

 

di Ivan Manzo