Gli studenti sono venuti a conoscenza del potenziale delle soluzioni basate sulla natura e delle infrastrutture verdi, in particolare attraverso i muri verdi, per aumentare la salute pubblica e il benessere nelle città, non solo riducendo l'inquinamento, ma anche aumentando i benefici psicologici di essere circondati da più natura. Il pensiero concettuale attorno al design si è concentrato sia sulle esigenze tecniche che estetiche delle pareti verdi.
I muri viventi sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni, non solo per migliorare l'esterno urbano, ma anche per migliorare la sostenibilità degli edifici stessi. Le pareti verdi esterne possono migliorare notevolmente la qualità dell'isolamento di un edificio, portando a notevoli risparmi energetici, mentre le pareti verdi interne possono fungere da filtri d'aria naturali, aumentando il flusso di ossigeno, come fanno le piante da interno, ma su scala molto più ampia. Gli studenti hanno lavorato su prototipi sia interni che esterni. In tre gruppi, si sono concentrati su tre diversi contesti: il primo gruppo ha creato un muro verde al coperto per un edificio scolastico; il secondo ha prodotto un'area di accoglienza all'aperto e indipendente per i senzatetto; e il terzo ha progettato un muro indipendente per uno spazio di co-working.

La settimana del workshop si è conclusa con una presentazione pubblica dei progetti finali, con la partecipazione di rappresentanti del Comune di Torino e del Politecnico di Torino.

Il workshop è stato reso possibile grazie a Laura Ribotta e Luisa Barbi (Città di Torino), Laura Dominici, Paolo Tamagnone e Maurizio Rosso (DIATI), Silvia Barbero, Cristian Campagnaro e Sara Ceraolo (Dad), Chiara Manchovas e Andrea Buzzi (Studio creativo Sélva), e Antonio Kouzelas e Giovanni Berruto (PoliTo).