Evento sul Goal 4: “è necessario ascoltare i ragazzi parlare di futuro”

L’iniziativa ha visto i giovani confrontarsi con le istituzioni sulle sfide cruciali per costruire un futuro più sostenibile e inclusivo: divari, cittadinanza digitale, giustizia inter-generazionale. 7/10/20

L’evento nazionale sul Goal 4 (istruzione di qualità) del Festival dello Sviluppo Sostenibile “Generazione 2030 - È ora di agire”, organizzato dal Gruppo Lavazza e dalla sua Fondazione, in collaborazione con il Gruppo di lavoro 4 dell’ASviS e con il patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e della città di Torino, si è aperto alle 10.00 di martedì 6 ottobre con l’intervento di Stefania Giannini, vice direttrice generale dell’Unesco con delega per il settore educazione, introdotta dal moderatore Lorenzo Baglioni.

In collegamento da Parigi, Giannini ha evidenziato l’impegno dell’Unesco per garantire la continuità educativa e didattica degli studenti durante la pandemia: “Questa crisi ha rivelato la nostra interdipendenza e le nostre fragilità a livelli senza precedenti. L’istruzione è un caso paradigmatico: il lockdown ha colpito la scuola nella didattica e nel ruolo di protezione sociale che svolge ovunque. Serve un cambio di paradigma di sviluppo e di convivenza sociale per pianificare il futuro dell’educazione oltre l’Agenda 2030”, ha dichiarato Giannini, ricordando la necessità di garantire il diritto alla connettività agli studenti con un accesso libero e gratuito alle tecnologie.

Francesca Lavazza, board member del Gruppo Lavazza, ha sottolineato come l’educazione alla sostenibilità sia centrale anche per le aziende: “All’interno del nostro progetto ‘A cup of learning’, nei Paesi produttori di caffè abbiamo attivato un corso di studi sul campo. Fondamentale è stato il supporto tecnologico”. Lavazza ha aggiunto che “i giovani sono amplificatori naturali del percorso di sostenibilità. La generazione 2030 ha delle grosse responsabilità, deve reclamare il suo diritto all’istruzione e a politiche sociali coerenti”. Ha concluso evidenziando che l’evento si inserisce nella mobilitazione della città di Torino in favore dell’Agenda 2030, con la proiezione della ghiera colorata degli SDGs sulla Mole Antonelliana e il progetto Lavazza Towards 2030.

Saype, artista franco-svizzero, ha spiegato che il progetto Beyond Walls, incentrato su opere eco-compatibili ospitate in 20 città del mondo, “nasce dalla volontà di trasmettere il bisogno di aiuto reciproco: è con la convivenza che possiamo arrivare al cambiamento. Credo profondamente che solo rimanendo insieme l’umanità possa rispondere alle più granfi sfide del nostro tempo”. A Torino l’artista ha dipinto sull’erba delle Porte Palatine due mani che si tendono l’una verso l’altra.

Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, ha rimarcato l’impegno dell’Alleanza per portare i messaggi delle nuove generazioni alle istituzioni. “Abbiamo scelto ‘è ora di agire’ perché c’è un bisogno urgente di passare all’azione, e il primo punto è quello di introdurre in Costituzione il principio di giustizia tra le generazioni. È necessario e innovativo ascoltare i ragazzi parlare di futuro. La sfida è quella di connettere tutte le materie, non basta solo un’ora di educazione civica, per avere una visione sostenibile del futuro. Per parlare ai più giovani”, ha aggiunto Giovannini, “lanciamo un programma televisivo di 17 cartoni, perché la cultura va cambiata partendo dai più piccoli”. Il video dell’iniziativa “Global Goals Kids Show Italia”, realizzata dall’ASviS in collaborazione con la Fondazione Edoardo Garrone e con il sostegno di WindTre e la collaborazione di Rai Ragazzi e Rai per il Sociale, è stato proiettato nel corso della mattinata. L’iniziativa è stata portata in Italia e realizzata con “A future”.

Lorenzo Baglioni ha poi dato il via alla tavola rotonda dal titolo “Attivarsi oltre la crisi: la voce dei movimenti giovanili”, che ha dato visibilità ai punti di vista, ai progetti e alle istanze concrete di diverse organizzazioni di ragazzi e ragazze impegnate nella costruzione di un futuro più sostenibile.

Nafissa Aboulkassim di The future we want - Unicef ha illustrato il Manifesto degli adolescenti per il futuro post Covid in Italia: “Riteniamo, come giovani, che il Covid-19 abbia influenzato molte scelte del futuro degli studenti. Ci piacerebbe essere coinvolti nelle decisioni che riguardano l’educazione. I risultati più importanti del sondaggio di The Future we want sono che un ragazzo su tre non ha avuto possibilità di fare didattica online, sei su dieci hanno trovato la didattica a distanza uno stress aggiuntivo”.

Mohamed Aly e Nour Sarhan di SottoSopra, movimento giovanile di Save the children, hanno detto che il loro gruppo è nato durante il lockdown, quando gli strumenti per l’educazione e l’apprendimento sono venuti meno, per difendere i diritti delle ragazze e dei ragazzi in Italia. Aly ha messo l’accento sullo stato fatiscente di molti plessi scolastici, mentre Sarhan ha ammonito che “ora più che mai serve una scuola inclusiva, partecipativa e attenta alle relazioni sociali, ma le misure di sicurezza rendono questa esigenza più urgente e difficile da attuare”.

Per Giulia Di Donato della Rete Giovani 2021, i tre pilastri da cui ripartire devono essere innovazione, sostenibilità e inclusività. “Il Piano Giovani che abbiamo inviato al premier Conte ha questi tre assi portanti. Abbiamo capito che durante il lockdown, per avere un impatto sociale concreto, dovevamo unire le forze ed è da qui che nasce la nostra rete che guarda al futuro. Con altre 17 associazioni abbiamo scritto una lettera aperta ai giovani, al premier e al governo. Abbiamo poi redatto il Piano Giovani 2021”.

Luca Sardo, di Fridays for future Italia, ha segnalato che l’istruzione svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi climatica: “La scuola può formare i ragazzi e trovare soluzioni ai cambiamenti climatici. I giovani sono sia la fascia più colpita sia la più sensibile a questo tema. Si può fare moltissimo per risolvere la crisi climatica, la speranza viene dalle persone e dai gesti che ognuno di noi compie ogni giorno. Dobbiamo lasciare un pianeta vivibile alle giovani generazioni”.

Fabio Cassanelli di Global Shapers, rete giovanile nata dal World economic forum, ha lamentato che 500 milioni di giovani non hanno accesso alla didattica a distanza. “Questo dato ci deve far capire la situazione. Prima della pandemia abbiamo lanciato ‘Heroes never sleep’, per dare voce a persone che si impegnano nelle loro comunità promuovendo i temi dell’Agenda 2030”.

 

La terza parte dell’evento, dal titolo “Confrontarsi per agire”, ha visto i giovani della Generazione 2030 dialogare con Anna Ascani, viceministra dell’Istruzione, e Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS.  

Ascani ha evidenziato come la sensibilità verso lo sviluppo sostenibile sia tra le priorità dei giovani di oggi: “Non ricordo la stessa attenzione delle vecchie generazioni per i temi che portano in piazza i ragazzi di oggi. L’impatto dell’uomo sull’ambiente condiziona il nostro essere cittadini. I diritti della Terra, se non vengono riversati, si riversano su di noi, in termini di danni. Dobbiamo prevenire e limitare gli impatti del cambiamento climatico. Le risorse del Next Generation Eu serviranno anche a ristrutturare i nostri edifici scolastici, per renderli nel tempo a impatto zero”.

“Rilancio l’idea di una rete delle scuole per lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Giovannini, “può essere un progetto importante per dare maggiore voce ai ragazzi su questi temi. Serve un impegno non solo per rendere la scuola più verde e più efficiente, ma per aprirsi al territorio”. Alla domanda di Cassanelli, su quali siano gli indicatori per misurare la giustizia tra le generazioni, Giovannini ha risposto che “ci sono tanti indicatori a disposizione, ma il tema è, nel breve termine, come ottenere che questi dati vengano usati per una valutazione delle leggi dei prossimi mesi. La nostra proposta è che tutte le nuove leggi abbiano una valutazione qualitativa dell’impatto sui 17 Obiettivi dell’Agenda 2030”.

Alla domanda di Nafissa Aboulkassim, su cosa fare per gli studenti con difficoltà di accesso ad Internet, la viceministra Ascani ha risposto che il primo intervento sarà “portare la connessione veloce, stabile e sicura in tutte le scuole con il piano per la banda ultra larga”.

Giulia Di Donato ha auspicato che le nuove generazioni siano coinvolte in modo più strutturato nel dibattito pubblico. Giovannini ha detto che “esiste un problema istituzionale: il Consiglio nazionale giovani deve essere ascoltato di più dal Parlamento. C’è la necessità di creare intorno alle iniziative dei giovani una rete di dialogo in modo da rafforzare le loro proposte”.

 

 

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di Andrea De Tommasi

Mercoledì 07 Ottobre 2020