Questionario ASviS Live

Questionario ASviS Live: per l'opinione pubblica la priorità è un’Ue sostenibile

 

Coinvolgere il pubblico per conoscere i temi ritenuti centrali per il futuro post Covid e da approfondire nel corso del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si terrà in autunno. Ecco i risultati dell’indagine dell’Alleanza.

 

Si è chiuso lunedì 22 giugno con più di 350 partecipanti il questionario online proposto dall’ASviS in occasione dell’iniziativa digitale “ASviS Live: tre passi verso il Festival”, che tra il 21 maggio e il 4 giugno ha animato i canali dell’Alleanza con tre eventi in cui esperti, professionisti, imprese e società civile hanno discusso sugli scenari futuri di una ripartenza sostenibile post Covid. Obiettivo del questionario, favorire il coinvolgimento dell'opinione pubblica e conoscere i temi che considera prioritari e che vorrebbe fossero approfonditi nel corso del prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020, offrendo in questo modo a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione.  

La risposta che ha ottenuto più voti (53,4%) nel primo quesito "Rispetto ai temi affrontati durante i tre eventi di ASviS Live, quali ambiti tematici richiedono ulteriori riflessioni da approfondire durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020?”, è stata “l’impegno per realizzare un’Europa resiliente, sostenibile e giusta”. Tra gli altri temi più votati (era possibile scegliere più di una opzione), la questione dell’emergenza climatica e dello sfruttamento degli ecosistemi al secondo posto (49,7%) e il tema delle vulnerabilità e delle disuguaglianze al terzo posto (43,2%). Seguono le connessioni tra ambiente e salute (41,8%), l’innovazione dei modelli di business e il futuro delle imprese (40,7%), il futuro del lavoro (37%) e le istituzioni alla prova dello sviluppo sostenibile (29,4%).

 

L'impegno dei cittadini per lo sviluppo sostenibile, come essere cittadini attivi, partecipazione informata, ruolo delle donne, donne e famiglie, squilibri demografici sono invece i temi ricorrenti emersi dalle risposte aperte. Se da una parte l’opinione pubblica vede un futuro “incerto”, “sfidante” e “complesso”, dalle risposte alla domanda su “Come descriveresti il futuro in tre parole” emergono anche scenari di un domani “sostenibile”, “resiliente” e “interconnesso”. La seguente immagine rappresenta le parole maggiormente utilizzate dai partecipanti al questionario.

Attraverso il secondo quesito, a risposta multipla, l’ASviS ha voluto sondare le aspettative dell’opinione pubblica rispetto alla prossima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si svolgerà tra il 22 settembre e l’8 ottobre. Tra le risposte ricevute spicca al primo posto il tema delle connessioni tra Agenda 2030 e attualità (72,3%), a riprova della crescente consapevolezza dell’opinione pubblica sulla sostenibilità. Successivamente figura il desiderio di interazione e di condivisione delle esperienze (60,5%), seguito dal coinvolgimento e dalla partecipazione a eventi sul territorio (48%), fattori tra l’altro che caratterizzano il Festival che nasce proprio come una grande mobilitazione diffusa in tutto il Paese. Agli ultimi posti figurano le maggiori opportunità di coinvolgimento online (36,4%) e la visibilità per la propria organizzazione e valorizzazione delle relative buone pratiche (15,5%).

Infine è stato chiesto agli italiani su quale parola chiave della resilienza trasformativa vorrebbero che si insistesse per disegnare il futuro dell’Italia in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. In questo caso alla domanda è stato possibile rispondere indicando una sola opzione. Tra le cinque categorie individuate dallo Joint research center della Commissione europea per definire le politiche di resilienza, ovvero trasformare, prevenire, preparare, promuovere, proteggere, nei risultati del questionario si è distinta, con una netta prevalenza, la categoria del “trasformare” (47%). Del resto la Pandemia ho provocato uno shock sistemico che ha dimostrato con forza l’inadeguatezza del sistema socioeconomico attuale per far fronte efficacemente alle sfide che un ritorno al pre-Covid o a un futuro non sostenibile potrebbe riservare.

di Elita Viola